Halal, naturalmente.
Ed è lì che ho trovato - non me ne abbiano gli animalisti - una delle leccornie povere che da anni non vedevo sui banchi delle macellerie nostrane.
La lingua di agnello.
L'ho lavata per bene e lasciata in ammollo per qualche ora. Poi , con una base di scalogno e burro l'ho brasata a pentola coperta.
Una julienne di porro, carota e patata appena infarinata e dorata all'olio evo.
La sua salsa come accompagnamento.
C'est tout, amis.
Tu non ci crederai, ma io conosco quella boucherie.
RispondiEliminaPerò la lingua di agnello...non me la sento!
Un abbraccio "resistente".